17 NOVEMBRE 2010: 1500 studenti a Pescara sfilano per il ritiro della Riforma Gelmini ed i tagli a scuola ed universitàOggi come in centinaia di città italiane anche a Pescara 1500 studenti delle scuole della nostra città : Liceo Scientifico “Galilei”, I.P.S.S.A.R. “De Cecco”, ITCGT Acerbo, ITIS A. Volta, Liceo artistico “G. Misticoni”, Liceo scientifico Da Vinci, Liceo Classico “G. D’Annunzio”,ITC Torre de passeri, Istituto Magistrale "G. Marconi" , Istituto d'Arte "V. Bellissario", ITIS Alessandrini, ITCG Manthonè, sono scesi in piazza per far sentire la loro voce per il diritto allo studio garantito a tutti, contro i tagli del governo Berlusconi a scuola ed Università.
Hanno aderito al corteo gli studenti di Lanciano, gli studenti universitari, i Giovani Comuniste/i, la Fgci e la Flc-Cgil, l’Uds.
Ecco l’elenco di alcuni striscioni che sono stati sventolati oggi: “il sapere non è una merce”, “Ridateci il futuro, Rete Studenti PE”;“i nostri destini non fanno rima con Gelmini”, “Se ignoranti ci volete, ribelli ci avrete”, ”più 16 mld per i cacciabombardieri meno 8 per la scuola;” noi la crisi non la paghiamo”; “make school, not war”; “La scuola pubblica va in fumo”; “Anche se ora vi credete assolti siete lo stesso coinvolti”.
La voce degli studenti si è alzata forte contro i tagli alla scuola pubblica, infatti mentre si continuano a finanziare le scuole private e l’ esercito sono stati tagliati 8 miliardi alla scuola pubblica, sono stati spesi 14 miliardi per dei cacciabombardieri e 245 milioni sono stati stanziati alle scuole private!
Oggi con la cosiddetta riforma Gelmini, la scuola pubblica, è svuotata di contenuti ed obiettivi, impoverita di risorse economiche ed insegnanti, privatizzata e classista. Il governo delle destre e dei padroni completa così il processo di espulsione di fatto dal sistema formativo dei figli dei lavoratori e dei soggetti sociali più deboli.
La scuola pubblica come la vediamo noi deve essere finanziata dallo Stato, aperta a tutti, laica e democratica, basata sui valori costituzionali dell’ antifascismo e dell’ antirazzismo.
La piazza ha poi ribadito la partecipazione degli studenti alla manifestazione “L’Aquila chiama Italia”, il 20 novembre 2010.
A fine corteo gli studenti si sono riuniti in assemblea e sono intervenuti studenti medi e universitari, insegnanti precari, l’ Abruzzo Social Forum contro la privatizzazione dell’ acqua.
La lotta continuerà ad oltranza fino al completo ritiro dei decreti e alle dimissioni della Gelmini.
Noi la crisi non la paghiamo!
RETE STUDENTI PESCARAPROSSIMA ASSEMBLEA Rete Studenti Pescara
Mercoledì 24 NOVEMBRE ALLE ORE 17 A RADIO CITTà, VIA LAZIO N 42
Le foto del corteo * * * * * * * ** * * * * **
30 OTTOBRE: LA RIFORMA NON LA VOGLIAMO - NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMONella manifestazione studentesca di oggi a L'Aquila è stato questo lo slogan dominante.
Riassume benissimo i motivi della protesta contro la "controriforma" di scuola e università pubbliche voluta da Gelmini e dal governo Berlusconi:
tagliano senza pietà fondi, borse di studio e posti di lavoro di docenti precari e ricercatori, perché
vogliono far pagare a scuola e università pubbliche i costi della crisi causata dalla speculazione della stessa classe padronale che non subirà la durezza di questa riforma, perché continuerà a mandare i propri figli in scuole private, che invece ricevono dallo Stato i finanziamenti sottratti al pubblico. Per questo diciamo che questa è una riforma classista che vuole riportare indietro nel tempo la società italiana.
Nel frattempo con il ddl lavoro è passata l'ennesima legge vergogna di questo governo, l'apprendistato professionalizzante che prevede si possa assolvere l'obbligo scolastico andando a lavorare a 15 anni, abbassando di fatto l'età dell'obbligo. Vergogna!
Gli studenti dei Giovani Comunisti assieme a docenti, personale ata, precari, continueranno a resistere ad oltranza con tutti i mezzi necessari fino a quando la controriforma non verrà ritirata, e a lottare per una scuola pubblica accessibile a tutti, di massa e di qualità
CONTRO:
- tagli di 8 miliardi di euro alla scuola pubblica;
- 150 milioni di euro all’anno per la scuola
privata;
- licenziamento di 84 mila docenti e 43 mila lavoratori Ata;
- impoverimento della didattica e affossamento del diritto allo studio
PER:
- l'introduzione dell’obbligo scolastico fino a 18 anni;
- sussidio di 200 euro per ogni studente con reddito familiare basso;
- gratuità dei libri di testo;
- piano decennale sull’edilizia scolastica;
- stabilizzazione di tutti i precari della scuola;
- adeguamento delle risorse per l’istruzione alla media europea
Giovani Comunisti L'Aquila