lunedì 29 novembre 2010

OCCUPATA L'UNIVERSITA' DE L'AQUILA CONTRO IL DDL GELMINI

L'AQUILA - 30 novembre: I Giovani Comunisti hanno promosso e partecipano attivamente al movimento universitario che, a partire dall'iniziativa lanciata venerdì scorso in cui insieme sono saliti sui tetti della facoltà di lettere a Bazzano, oggi ha dato luogo ad una manifetazione nel centro storico de L'Aquila.

Questa mattina in oltre 500 abbiamo oltrepassato la Zona Rossa e abbiamo posto i nostri striscioni sulla vecchia sede della Facoltà di Lettere a Palazzo Camponeschi. Oggi questa sede diventa il luogo simbolico che raffigura lo stato di macerie in cui il Governo Berlusconi e il Ministro Gelmini hanno ridotto il sistema universitario italiano.

Il DDL Gelmini mette in crisi l'Università pubblica in Italia a partire dal Diritto allo Studio, che viene cancellato per centinaia di migliaia di studenti con l'introduzione del Prestito d'onore che, in nome di una tanto sbandierata quanto falsa meritocrazia, elimina di fatto il sistema di borse di studio statali basate invece sul reddito.

Un DDL volto all'ulteriore precarizzazione del sistema della ricerca e che chiude in maniera classista l'accesso al sistema della formazione e della conoscenza. Un DDl che, come molte altre "riforme" ed interventi di questo Governo, fa pagare la crisi alle classi sociali più deboli, ai lavoratori, ai giovani, alle donne e ai precari.

E' per questi motivi che anche a L'Aquila, tra le macerie dei monumenti del centro storico, abbiamo proclamato l'OCCUPAZIONE delle Facoltà di Lettere e del Polo Scientifico: per difendere l'Università pubblica italiana insieme a studenti, ricercatori, docenti e personale universitario.


Francesco Marola
Coordinatore regionale
Giovani Comunisti/e Abruzzo



venerdì 26 novembre 2010

L'Aquila: i GC sul tetto di Lettere in Rivolta

Questa mattina come Giovani Comunisti abbiamo preso parte alla manifestazione auto-organizzata dagli studenti della facoltà di Lettere, siamo saliti sul tetto dell'edificio con megafoni, striscioni e bandiere per gridare la nostra contrarietà al ddl Gelmini.

Abbiamo manifestato per la difesa del diritto allo studio, le borse di studio secondo quanto previsto nel ddl infatti non saranno più erogate dallo Stato ma da una SpA sotto forma di prestito temporaneo (prestito d'onore) su base meritocratica e non più per criteri di reddito: potrà permettersi gli studi solo chi avrà la possibilità economica di sostenerli.

Inoltre abbiamo manifestato contro la privatizzazione di fatto dell'università avviata dal ddl sotto la forma mascherata del cda con il 40% minimo di esterni privati che imporrà i percorsi didattici e di ricerca.

Anche i ricercatori sono intervenuti per spiegare agli studenti le ragioni della loro protesta.

E' inaccettabile questa riforma fatta di soli tagli, ispirata più dal ministero dell'economia di Tremonti che da quello dell'Istruzione, per cui la formazione è vista solo come un costo e non come una risorsa.

Protestiamo contro il ddl anche a L'Aquila perché, anche se viviamo i particolari e pesantissimi disagi dovuti alla condizione del post terremoto come l'assenza di mense, e ad oggi la mancata copertura delle borse di studio del presente a.a., abbiamo il dovere di fare la nostra parte in una mobilitazione nazionale che in queste ore coinvolge tutti gli atenei del paese.

Condividiamo la proposta formulata dall'assemblea degli studenti al termine della manifestazione, ovvero il corteo di lunedì 29 novembre ore 10 con percorso dal polo di coppito fino la prefettura presso la gdf.

Invitiamo tutti gli studenti e tutte le componenti universitarie dell'Aquila ad aderire alla manifestazione, come Giovani Comunisti a L'Aquila come in tutta Italia proseguiremo a oltranza la mobilitazione affinché venga ritirato il ddl.

Giovani Comunisti L'Aquila

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PER LUNEDì 29 DISDETTO IL CORTEO DA COPPITO!

l'assemblea universitaria che si è tenuta ieri alle 17:00 in piazza duomo ha stabilito che nella mattinata di lunedì si terranno assemblee straordinarie in tutte le facoltà a partire dalle ore 9:00 per poi decidere le mobilitazioni contro il DDL della giornata.
massima presenza di tutto il mondo universitario e massima determinazione contro il DDL Gelmini!
difendiamo l'Università pubblica e i nostri diritti, il DDL non deve passare!

giovedì 18 novembre 2010

20 NOVEMBRE, L'AQUILA CHIAMA LE BSA!


L'Aquila manifestazione nazionale 20 novembre

Pullman da Pescara Tel 08566788 - 3381195358

info corteo: BSA L'Aquila 3336936168


Le Brigate di Solidarietà Attiva sono nate nel territorio aquilano, nel periodo più duro che esso abbia attraversato. Hanno risposto alla repressione delle forze cittadine da parte dei poteri forti autogestendo due campi tenda, proponendo come alternativa all'assistenzialismo subdolo del governo (teso unicamente all'appiattimento delle volontà collettive territoriali allo scopo di reprimere il dissenso verso una non condivisa, falsa e scarsamente utile "risoluzione" dell'emergenza abitativa) una reale e attiva solidarietà che non fosse composta di doni calati dall'alto, ma che si presentasse come un'orizzontale determinazione alla risoluzione delle infinite problematiche incontrate. Per questo L'Aquila è e sarà sempre grata alle Brigate di Solidarietà Attiva.

Ma le Brigate non si sono fermate. Riproponendo la stessa forma di attività volontaria orizzontale e solidale, unita allo spirito della lotta per la giustizia sociale, si sono avventurate nell'esperienza di Nardò costruendo un campo che ospitasse i migranti che ogni anno lavorano in nero nei campi, vivendo senza casa e servizi minimi in aperta campagna. Da quel momento in poi al fianco di tutte le realtà popolari colpite da questa gestione della crisi "da destra", e al fianco di tutte le lotte popolari e operaie (come la manifestazione FIOM a Roma del 16 Ottobre), ci saranno le brigate, spinte dall'attenzione al mondo del lavoro che le contraddistingue come associazione sì, solidale, ma Comunista in primo luogo.

Oggi L'Aquila chiama l'Italia, questa volta non per chiedere aiuto, ma per lottare insieme ad essa. L'Aquila chiama l'Italia del "No alle grandi opere inutili", perché ha conosciuto in prima persona la cementificazione scellerata senza concertazione con la popolazione in favore di cricche d'affari miliardari. L'Aquila chiama l'Italia di Terzigno e Chiaiano, perché ha visto in prima persona gli effetti devastanti e antidemocratici della logica del commissariamento, che esautora le elette istituzioni locali in favore di un'autoritaria e interessata elite.

L'Aquila chiama l'Italia del 16 ottobre, della Fiom, dei metalmeccanici ma anche dei precari, perchè nel cratere non è stato fatto nulla ancora per i disoccupati post-sismici. L'Aquila chiama l'Italia di Nardò perché a lavorare nei cantieri sono gli "invisibili" migranti, e nessuno può sapere in che condizioni sono perché per quello Stato che è assistenzialista solo quando gli fa comodo non esistono.

L'Aquila chiama le Brigate di Solidarietà Attiva, perché hanno saputo rispondere intelligentemente non solo alle esigenze materiali della gente aquilana il 7 Aprile, ma hanno anche risposto alle esigenze sociali e organizzative di questa e hanno saputo lottare con essa quando è stato necessario. Sappiamo risponderanno positivamente a quest'ultimo, nazionale, SOS.

Matteo di Genova

Giovani Comunisti/e - Responsabile Brigata Solidarietà Attiva L'Aquila

Contro la riforma Gelmini, per il diritto allo studio

17 NOVEMBRE 2010: 1500 studenti a Pescara sfilano per il ritiro della Riforma Gelmini ed i tagli a scuola ed università

Oggi come in centinaia di città italiane anche a Pescara 1500 studenti delle scuole della nostra città : Liceo Scientifico “Galilei”, I.P.S.S.A.R. “De Cecco”, ITCGT Acerbo, ITIS A. Volta, Liceo artistico “G. Misticoni”, Liceo scientifico Da Vinci, Liceo Classico “G. D’Annunzio”,ITC Torre de passeri, Istituto Magistrale "G. Marconi" , Istituto d'Arte "V. Bellissario", ITIS Alessandrini, ITCG Manthonè, sono scesi in piazza per far sentire la loro voce per il diritto allo studio garantito a tutti, contro i tagli del governo Berlusconi a scuola ed Università.
Hanno aderito al corteo gli studenti di Lanciano, gli studenti universitari, i Giovani Comuniste/i, la Fgci e la Flc-Cgil, l’Uds.

Ecco l’elenco di alcuni striscioni che sono stati sventolati oggi: “il sapere non è una merce”, “Ridateci il futuro, Rete Studenti PE”;“i nostri destini non fanno rima con Gelmini”, “Se ignoranti ci volete, ribelli ci avrete”, ”più 16 mld per i cacciabombardieri meno 8 per la scuola;” noi la crisi non la paghiamo”; “make school, not war”; “La scuola pubblica va in fumo”; “Anche se ora vi credete assolti siete lo stesso coinvolti”.

La voce degli studenti si è alzata forte contro i tagli alla scuola pubblica, infatti mentre si continuano a finanziare le scuole private e l’ esercito sono stati tagliati 8 miliardi alla scuola pubblica, sono stati spesi 14 miliardi per dei cacciabombardieri e 245 milioni sono stati stanziati alle scuole private!

Oggi con la cosiddetta riforma Gelmini, la scuola pubblica, è svuotata di contenuti ed obiettivi, impoverita di risorse economiche ed insegnanti, privatizzata e classista. Il governo delle destre e dei padroni completa così il processo di espulsione di fatto dal sistema formativo dei figli dei lavoratori e dei soggetti sociali più deboli.

La scuola pubblica come la vediamo noi deve essere finanziata dallo Stato, aperta a tutti, laica e democratica, basata sui valori costituzionali dell’ antifascismo e dell’ antirazzismo.

La piazza ha poi ribadito la partecipazione degli studenti alla manifestazione “L’Aquila chiama Italia”, il 20 novembre 2010.

A fine corteo gli studenti si sono riuniti in assemblea e sono intervenuti studenti medi e universitari, insegnanti precari, l’ Abruzzo Social Forum contro la privatizzazione dell’ acqua.

La lotta continuerà ad oltranza fino al completo ritiro dei decreti e alle dimissioni della Gelmini.

Noi la crisi non la paghiamo!

RETE STUDENTI PESCARA


PROSSIMA ASSEMBLEA Rete Studenti Pescara
Mercoledì 24 NOVEMBRE ALLE ORE 17 A RADIO CITTà, VIA LAZIO N 42

Le foto del corteo


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30 OTTOBRE: LA RIFORMA NON LA VOGLIAMO - NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO

Nella manifestazione studentesca di oggi a L'Aquila è stato questo lo slogan dominante.

Riassume benissimo i motivi della protesta contro la "controriforma" di scuola e università pubbliche voluta da Gelmini e dal governo Berlusconi:

tagliano senza pietà fondi, borse di studio e posti di lavoro di docenti precari e ricercatori, perché vogliono far pagare a scuola e università pubbliche i costi della crisi causata dalla speculazione della stessa classe padronale che non subirà la durezza di questa riforma, perché continuerà a mandare i propri figli in scuole private, che invece ricevono dallo Stato i finanziamenti sottratti al pubblico. Per questo diciamo che questa è una riforma classista che vuole riportare indietro nel tempo la società italiana.

Nel frattempo con il ddl lavoro è passata l'ennesima legge vergogna di questo governo, l'apprendistato professionalizzante che prevede si possa assolvere l'obbligo scolastico andando a lavorare a 15 anni, abbassando di fatto l'età dell'obbligo. Vergogna!

Gli studenti dei Giovani Comunisti assieme a docenti, personale ata, precari, continueranno a resistere ad oltranza con tutti i mezzi necessari fino a quando la controriforma non verrà ritirata, e a lottare per una scuola pubblica accessibile a tutti, di massa e di qualità

CONTRO:

- tagli di 8 miliardi di euro alla scuola pubblica;
- 150 milioni di euro all’anno per la scuola
privata;
- licenziamento di 84 mila docenti e 43 mila lavoratori Ata;
- impoverimento della didattica e affossamento del diritto allo studio

PER:

- l'introduzione dell’obbligo scolastico fino a 18 anni;
- sussidio di 200 euro per ogni studente con reddito familiare basso;
- gratuità dei libri di testo;
- piano decennale sull’edilizia scolastica;
- stabilizzazione di tutti i precari della scuola;
- adeguamento delle risorse per l’istruzione alla media europea

Giovani Comunisti L'Aquila