lunedì 26 luglio 2010

Pescara: riparte il mercatino del libro usato

Mercatino del libro usato Pescara
Piazza dei Grue, 39 (tra via Vespucci e via B.Croce)
presso il circolo “A. Gramsci” di Rifondazione Comunista

La raccolta libri inizia il 17 agosto.
La vendita libri inizierà Lunedì 24 agosto

Libri per le scuole medie e superiori. Orari dal Lunedì al Sabato H 9.30/12.30 – H 16.30/19.30.

Info 346.9841785 – gcpescara@hotmail.it

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Il mercatino del libro usato proposto dai GC a Pescara, ormai per il settimo anno consecutivo, è un posto dove vendere i propri libri usati e acquistare quelli per l’anno successivo a metà prezzo, riuscendo ad alleggerire di circa 300 euro la spesa annua che le famiglie si trovano costrette ad affrontare per consentire ai propri figli di studiare.

Questa iniziativa nasce con l'intento di arginare il costo dei libri e di proporre un alternativa efficace alle speculazioni delle case editrici che stampano ogni anno nuove edizioni, magari identiche a quelle precedenti, solamente per trarne un maggior profitto. Organizzare il mercatino vuol dire anzitutto dare una risposta concreta alla crisi e al problema del caro libri, per offrire un servizio alla comunità dimenticata da tutte le altre forze politiche. Ma non è tutto, ci offre anche l’occasione per reclamare, in quanto Comunisti, il comodato d’uso e la distribuzione gratuita dei testi scolastici e universitari per le famiglie con il reddito più basso, o per pubblicizzare, anche tramite la distribuzione di un semplice volantino, le altre campagne che da anni portiamo avanti, come ad esempio quella contro lo smantellamento della scuola pubblica.

Non una semplice attività di solidarietà quindi, ma una vera e propria iniziativa politica, perché ci concede un rapporto diretto con le persone e un ampio spazio mediatico nel territorio, necessari per far crescere in tutti uno spirito critico nei confronti delle problematiche attuali, interloquendo con chiunque venga vedere e/o comprare i libri, spiegandogli perché il libro dell’anno prima, magari del fratello maggiore, non va più bene per l’anno in corso; bisogna raccontare come la strutturazione delle scuole sul modello aziendale, in balia delle leggi del libero mercato e della mala politica, per tappare i buchi creati da banchieri e capitalisti, tagli i fondi alla cultura e alle strutture pubbliche, producendo una mercificazione dell'istruzione sulle spalle delle famiglie. In tutto ciò i fondi alle scuole private non vengono limati nemmeno di un centesimo.

Inoltre il mercatino è il modo più efficace per aggregare ed avvicinare ragazze e ragazzi ai GC, con un rinnovato interesse per il mondo della politica; non è selezionare libri, venderli, la parte più importante. La cosa che fa di un mercatino del libro usato un’esperienza come poche è l’aria che si respira dentro il circolo. Dal momento in cui si montano gli scaffali fino a quello in cui si devono riporre in un angolo continua a sentirsi aria di casa, di amicizia, di aiuto reciproco. Così quando sembra che fuori, oltre la saracinesca, muoia sempre più lo spirito di socializzazione, dentro si fa sempre più interessante.

L’anno scorso, a Pescara, il mercatino è stato un momento importante per molte persone. Il numero dei partecipanti è aumentato ed i risultati sono stati più soddisfacenti degli anni passati. Ma non importa che i risultati si facciano sempre migliori, è più importante aver condiviso con molti ragazze/i un’estate diversa. Chi si occupava della cassa, chi cercava i libri leggendo le liste che madri e ragazzi ci consegnavano, chi ragionava su come rilanciare la nostra attività, cosa organizzare una volta chiuso il mercatino, chi più semplicemente sul proprio idolo musicale. Chi attaccava un cartellone al muro, chi condivideva con centinaia di persone il caldo afoso.

In più il mercatino è funzionale anche al sostentamento dei GC che possono poi svolgere attività politica con una buona base economica. Ci consente di uscire pubblicamente come unica e vera alternativa possibile ad un sistema ormai deteriorato, impegnata nell’offrire una risposta alla crisi. È proprio sul fare che possiamo coinvolgere nuove persone nella nostra organizzazione. Abbiamo parlato tanto su come uscire dalla crisi, da sinistra e dal basso, è arrivato il momento di smettere con i buoni propositi e ripartire con azioni concrete, su quello che il nostro territorio ci offre; organizzare un mercatino del libro usato non è che un primo passo!

Luca Rossi, portavoce GC Pescara
Giulia Candeloro, portavoce GC Pescara

GIOVEDì 29 LUGLIO H 17.30 a RADIO CITTA', in via Lazio 42, PE , prima riunione organizzativa

Per INFO: Giulia 3496457620

giovedì 8 luglio 2010

Manifestazione strumentalizzata dalla sinistra? No, manifestazione provocata dalla destra. I motivi della rabbia dei cittadini aquilani

La stampa governativa di oggi sostiene che la grande manifestazione di ieri degli aquilani sia stata “strumentalizzata dalla sinistra”. Ero uno dei tanti presenti, e sono di sinistra e comunista, ma con me c'erano migliaia di cittadini e cittadine di tutte le estrazioni politiche e sociali, uniti, con una forza e una radicalità senza precedenti, dall'esasperazione provocata dalle falsità di Berlusconi, dalla protezione civile snaturata modello Bertolaso, e in ultimo dalla stretta fiscale di Tremonti che mette in ginocchio un territorio ancora in piena emergenza.

Piuttosto che tacciare gli aquilani di essere strumentalizzati dai comunisti, da infiltrati antagonisti, e via dicendo, parliamo piuttosto dei motivi per cui migliaia di cittadini hanno lottato contro quello che ha fatto e sta facendo il governo della destra. Tanto per ricordare alcune ottime iniziative intraprese in questi 15 mesi:

l'esautoramento delle istituzioni democratiche locali con la gestione commissariale e i divieti di assemblea nelle tendopoli, la cortina mediatica di Berlusconi-Bertolaso per la costruzione del consenso, la narrazione trionfalistica ed elettorale che offuscava una realtà ben più drammatica (da notare che nella città dell'Aquila la destra ha perso largamente alle elezioni provinciali);

propagandata in tutta Italia la falsità tremenda che “L'Aquila è stata ricostruita”, mentre sono state fornite sistemazioni per l'emergenza ma la ricostruzione reale della città e dei borghi del territorio è completamente bloccata per assenza di copertura finanziaria;

nella gestione dell'emergenza, la protezione civile con il suo potere d'ordinanza è stata usata come ente appaltante per andare in deroga alle leggi e alla trasparenza, ed è servita al profitto delle cricche che ridevano la notte del 6 aprile, con costi gonfiati ed esorbitanti del progetto C.A.S.E. che hanno sottratto fondi alla ricostruzione reale;

un clima di continuo ricatto per cui piccole proroghe su sospensione e restituzione delle tasse vengono concesse sempre all'ultimo minuto come regalo padronale a poveri mendicanti, mentre sono misure (già adottate per il terremoto di Umbria e Marche) necessarie e non sufficienti, in un territorio ancora in piena emergenza ora sopratutto occupazionale, con una cassa integrazione cresciuta di oltre il 700% senza prospettive.

L'elenco potrebbe essere molto più lungo, ma di sicuro è sufficiente a spiegare i motivi della manifestazione e del clima antigovernativo che anima la città. Il governo risponde con manganellate su giovani terremotati che vivono ancora nei camper.

Ma ieri anche Bersani è stato contestato sonoramente dai cittadini. Il motivo è semplice: il PD (così come l' IDV) ha taciuto per troppo tempo su L'Aquila e il suo territorio, c'è voluto lo scandalo delle cricche per fargli fare un minimo di opposizione!

Rifondazione Comunista invece ha denunciato da subito l'operazione del duo B&B, lo snaturamento della protezione civile e gli interessi che celava lo stato di emergenza permanente (molto prima che scoppiasse lo scandalo sulla protezione civile), la questione dell'emergenza democratica che si è aperta in questo territorio, l'assenza di una pianificazione reale e di fondi per la ricostruzione mentre si spendono miliardi per spese militari e auto blu; inoltre siamo intervenuti in prima persona nelle tendopoli con i volontari la Brigata di solidarietà attiva, per favorire processi di auto-organizzazione delle comunità locali. E' per questo che noi non siamo mai stati contestati e siamo presenti nei movimenti.

La misura conquistata ieri riguardo le tasse è ancora insufficiente, la richiesta era infatti la restituzione in 10 anni, come abbiamo ottenuto grazie alla mobilitazione, ma al 40%, come avvenuto in Umbria e Marche per favorire la ripresa di quei territori, mentre per noi è ancora totale con un peso gravissimo sul reddito di lavoratori e pensionati. Pertanto la lotta dei terremotati dell'Aquila sarà ancora lunga, c'è bisogno di fondi veri per la ricostruzione, di un piano per il lavoro e di misure di sostegno al reddito come il salario sociale, non di concessioni episodiche e minimali.

Francesco Marola – coordinatore regionale Giovani Comunisti/e