sabato 2 febbraio 2013
Tempo di Rivoluzione Civile per i giovani: dall'Abruzzo noi ci siamo
“Essere giovani e non essere rivoluzionari è una contraddizione perfino biologica”. (Salvador Allende)
Vivere ai tempi della crisi
Da alcuni anni, la crisi economica sembra essere diventato lo scenario permanente entro il quale si muovono le nostre vite. “C’è crisi” è il mantra più volte ripetuto persino nelle conversazioni quotidiane. “Sarà difficile, per voi, trovare un lavoro, di questi tempi”, quale giovane non si è sentito rivolgere questo monito almeno una volta in questi anni? La “crisi” sembra ormai
un’entità mistica in grado di incombere sul nostro futuro e di renderlo una figura dai contorni minacciosi, la paura del futuro si è fatta prepotentemente largo tra la nostra generazione.
La disoccupazione giovanile in Italia è, secondo gli ultimi dati, al 37,1%. E l’Abruzzo è una delle regioni italiane che contribuisce ad innalzare questo dato. Parallelamente a questo fenomeno, i tagli all’istruzione sono vertiginosamente aumentati nell’ultimo quinquennio, prima ad opera del ministro Gelmini e poi ad opera del ministro Profumo. L’Italia investe solamente il 4,9% del suo Pil per l’istruzione, contro il 6,3% che è la media dei paesi aderenti all’Ocse.
Siamo una generazione che difficilmente troverà lavoro, e che allo stesso tempo si vede negata la possibilità di un’istruzione pubblica e di qualità. “Cosa volete, c’è crisi”, è la risposta che ancora una volta viene fornita alle nostre proteste. Ma la crisi non è un’entità sovrannaturale piovuta dal cielo, da accettare con rassegnazione. La crisi ha delle precise cause, e dei precisi responsabili. Colpire queste cause, invertire il corso delle attuali politiche è l’unico modo possibile per avere la speranza di un cambiamento. Fermare la corsa verso il baratro è possibile, ma per farlo non si può restare immobili: è necessario agire.
Cambiare si può. Noi ci siamo
Noi siamo studenti che quest’autunno in Abruzzo e in tutta Italia hanno animato le piazze e occupato le scuole contro la proposta del Ddl Aprea che avrebbe aperto gli istituti all’interesse dei privati uccidendo la qualità dell’istruzione pubblica in Italia.
Siamo giovani disoccupati e precari che da anni lottano per avere un futuro, contro le leggi dei governi Monti e Berlusconi che hanno ucciso i nostri diritti.
Siamo universitari che combattono per il diritto allo studio, dopo la scellerata riforma Gelmini e la spending review del governo Monti di quest’estate che ha alzato alle stelle le tasse universitarie.
Siamo giovani stanchi che non ne possono più della mala politica di questi ultimi anni, di politici corrotti e di governi forti con i deboli e deboli con i forti. E che però non accettano che tutto debba continuare ad andare in questo modo.
Siamo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. E pensiamo che solo una Rivoluzione Civile, di tutte e di tutti, possa contribuire a fornire speranza a questo paese. Per questo anche qui in Abruzzo ci siamo organizzati. Dopo aver lottato nelle strade e nelle piazze, ora vogliamo portare in Parlamento dei rappresentanti degni di questo nome, che abbiano un programma chiaro, nettamente in contrapposizione a quanto fatto finora dal governo Berlusconi prima e dal governo Monti (sostenuto tanto dal Pdl quanto dall’Udc e dal Pd) poi. Pensiamo che Rivoluzione Civile, con Ingroia candidato premier, sia l’occasione giusta per fare ciò. Per qesto, dall’Abruzzo, gridiamo con forza che noi ci siamo. E voi?
Giovani per la Rivoluzione Civile Abruzzo
link pagina fb: http://www.facebook.com/pages/Giovani-per-la-Rivoluzione-Civile-Abruzzo/405650072856152?ref=hl
sabato 19 maggio 2012
BRINDISI, NON ASPETTEREMO LE SENTENZE DELLA CASSAZIONE PER RIBELLARCI. I PRESIDI IN ABRUZZO
ciao Melissa.... |
Forse è presto per affermare con certezza i nomi dei responsabili. Ma certo non aspetteremo le sentenze della Cassazione per esprimere la nostra indignazione e per dire che la Storia di questo nostro Paese la conosciamo fin troppo bene.
Il giudice Caponnetto diceva che "la mafia ha più paura della scuola che della giustizia". Le tante stragi impunite ci raccontano poi la storia del dolore degli innocenti, gli intrecci mortiferi tra apparati dello Stato, poteri forti, criminalità organizzata.
Chi ha messo quelle bombe voleva uccidere. Ha ucciso Melissa ma voleva uccidere tutti noi. La cultura, il conflitto, l'alternativa di un mondo più giusto.
Noi reagiremo, ci ribelleremo, resisteremo, moltiplicheremo la nostra lotta dentro ogni scuola, ogni istituto, dove sta la nostra gente. Con infinita rabbia, ma senza paura, con lucidità e determinazione. Stiamo organizzando in tutta Italia presidi, manifestazioni, sit-in.
Simone Oggionni portavoce nazionale Giovani Comunisti
PRESIDI IN ABRUZZO:
L'Aquila ore 18:30 Piazza Palazzo
Teramo ore 18:00 Piazza Martiri
Chieti ore 17:30 Prefettura
Pescara ore 17:30 Piazza Sacro Cuore
venerdì 4 novembre 2011
Università di Teramo, giovedì 10 novembre: 15 ottobre. Come ripartire?
assemblea pubblica con:
giovedì 6 ottobre 2011
PEOPLES OF EUROPE, RISE UP! MANIFESTAZIONE NAZIONALE
PEOPLES OF EUROPE, RISE UP!
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
sabato 15 ottobre ROMA – ore 14
Piazza della Repubblica
L’appello della manifestazione
PULLMAN DALL’ABRUZZO INFO: 085 66788
PESCARA E PROVINCIA TEL. 08566788 – 393 0739077
CHIETI TEL. 331 6821388 VASTO E LANCIANO TEL. 334 9810208
TERAMO E PROVINCIA TEL. 328 1098528
L'AQUILA E PROVINCIA TEL. 333 6367616
ASSEMBLEE VERSO IL 15 OTTOBRE
MARTEDI' 4 OTTOBRE
Università di Chieti- Aula 1, polo di Lettere h.9-13
Università di Pescara -Aula 22 h.15-18
interverranno Francesco Piobbichi - Controlacrisi.org
Francesco Caruso - Centri Sociale Autogestiti campani
venerdì 16 settembre 2011
Teramo: 1° torneo antirazzista
Teramo - Campetti Smeraldo maestri del lavoro
L u n e d i 2 6
ore 19:00 - Inizio Torneo
ore 21:30 - “Le lotte operaie” interviene la F.I.O.M.
M a r t e d i 2 7
o r e 19: 00 - Fasi Eliminatorie
o re 21:3 0 - Dibattito “L ’antifascismo Ieri e Oggi”
M e r c o l e d i 28
ore 19:00 - Fasi Eliminatorie
o r e 21:30 - BRIGATA DI SOLIDARIETA' ATIVA
"Uniti siamo tutto, divisi siam canaglia: l'esperienza del campo di accoglienza per i braccianti agricoli di Nardò (Lecce)"
G i o ve d i 2 9
o r e 1 9: 0 0 - Quarti d i finale
o r e 2 1: 3 0 - R A S H R o m a Arditi del Popol o
o r e 2 3 :0 0 - LO S Q U I N [ S k a :: p un k : : 6 0’s : : m or e]
V e ne rd i 3 0
o r e 19 :00 - Semifinale
or e 2 1:30 - ZONA ROSSA KREW ( AQ)
or e 2 2 :4 5 - NIPOX - LKF - MANDH - BEEZ (AQ) [Jungle :: D’n’B]
S aba t o 1
or e 1 7:00 - Finale - Premiazioni
o re 20:00 - Dibattito “ Uniti contro la Repressione”
Interviene ITALO D I SABATO
or e 21:30 - ROCKANDOCK FALK ENTERTAINMENT & BLUESBAND
o re 22:3 0 - D IMO - EPPOLS [Reggae : : Dancehall :: Roots]
durante il torneo saranno presenti mostre - esposizioni - mercatini - cibo&bevande
CONTATTI:
email: azioneantifascistateramo@yahoo.it
telefono: 334.2012822
facebook: AZIONE ANTIFASCISTA TERAMO
COME RAGGIUNGERCI:
TRENO:
Da nord e sud Linea Adriatica.
Stazione Principale Giulianova.
Altre Stazioni: Alba Adriatica, Roseto degli Abruzzi, Pineto, Silvi Marina.
Da Giulianova collegamento ferroviario con Teramo.
Da Roma collegamento ferroviario con Pescara sulla linea adriatica.
Info: www.ferroviedellostato.it
AUTO:
Da nord e sud
Autostrada A14 Bologna-Taranto (Uscite: Val Vibrata - Mosciano Sant'Angelo - Roseto degli Abruzzi - Altri Pineto)
Da Roma
Autostrada A24 (uscite Colledara San Gabriele - Val Vomano - Teramo)
Dalle Marche e Umbria
Altra possibilità di accesso in provincia di Teramo è da Ascoli Piceno con la SS81.
Info: www.autostrade.it
AUTOBUS:
Linee autobus urbane ed extra-urbane della provincia di Teramo.
Info: www.tuttoteramo.it/site/COLLEGAMENTI%20BUS.HTM
Linee regionali della società ARPA (Autolinee Regionali Pubbliche Abruzzesi).
Collegamenti con Roma e Napoli.
Info: www.arpaonline.it
Linee interregionali private con collegamenti da numerose località italiane (tra queste Genova, Milano, Bologna, Roma, Messina, Agrigento)
Info: www.baltour.it
domenica 4 settembre 2011
6 settembre sciopero generale contro la manovra, non pagheremo la vostra crisi!
La Cgil ha scelto il territorio per caratterizzare lo sciopero generale organizzando manifestazioni e comizi in più di 100 piazze italiane.
In Abruzzo è prevista una manifestazione regionale a Teramo con il seguente programma:
ore 9:30 Concentramento in Largo Madonna delle Grazie
ore 10:00 Corteo
ore 12:00 Comizio in Piazza Martiri della Libertà
mercoledì 24 agosto 2011
Nasce in Abruzzo l'associazione Ribalta - Alternativa Ribelle
PORTAVOCE RIBALTABRUZZO:
CARLO ALBERTO CIARALLI
COMITATO PROMOTORE RIBALTABRUZZO:
CARLO ALBERTO CIARALLI
FRANCESCO MAROLA
CHIARA PARIS
MATTEO DI GENOVA
VALERIO SERENO
GIULIA CANDELORO
RAFFAELE SPADANO
ANGELO CORONA
STEFANO ALOISI
MATTEO ONORI
JLENIA TOTARO
IL MANIFESTO FONDATIVO
Per la prima volta dalla nascita della Repubblica le nuove generazioni hanno prospettive ed aspettative peggiori di quelle precedenti.
Dopo la fase espansiva dei diritti e del benessere del secondo dopoguerra siamo ormai da anni entrati in una fase regressiva.
Il capitalismo ha portato a termine la sua rivoluzione passiva, imponendo un’ideologia che ha progressivamente scardinato le “grandi narrazioni” popolari e democratiche del Novecento e imposto una cultura dell’individualismo e dell’egoismo che ha accompagnato i processi di parcellizzazione del ciclo produttivo e di frantumazione del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori.
I diritti sociali conquistati in anni di lotte e che sembravano ormai acquisiti vengono gradualmente smantellati: non abbiamo alcuna certezza di poter ottenere un’istruzione di qualità, un lavoro appagante e non precario, un salario dignitoso, l’accesso a forme di welfare e alla garanzia di una pensione.
La precarietà, raccontata come flessibilità a partire dagli anni ’90, ha invaso ogni aspetto della vita, non solo nel mondo del lavoro. È ciò che segna la nostra generazione e la contraddistingue, la rende quasi “unica”. L’aggregazione e l’organizzazione delle soggettività sono pratiche sempre più rare, perché a questa generazione precaria viene prospettato un orizzonte meramente individuale, in cui le generazioni e i lavoratori vengono costretti ad un conflitto fra loro che ci profilano come insanabile ed inevitabile.
Proprio in virtù di quest’attacco così potente al nostro futuro, questa generazione ha smarrito la fiducia nella politica quale strumento di trasformazione e cambiamento della propria esistenza. Tuttavia il conflitto è esploso, anche in forme inedite, specie laddove l’offensiva è stata più dura.
Si tratta infatti della generazione che ha dato vita a uno dei più grandi movimenti studenteschi della storia del Paese, ha fatto proprie le lotte degli operai di Pomigliano e di Mirafiori per il lavoro e la democrazia, ha reclamato, assieme alle migliaia di migranti che popolano le città italiane, diritti di cittadinanza e diritti sociali per tutti.
E’ una generazione che non ha scordato la Resistenza, e che contrasta i rigurgiti di neofascismo, xenofobia, razzismo, antisemitismo; una generazione che sente come proprie le battaglie delle donne e del movimento GLBTQI, consapevole che la dignità, così come il diritto ad un amore e ad una sessualità libere e autodeterminate, sono condizioni determinanti per una società davvero democratica.
È la stessa generazione che è scesa in piazza appena gli aerei del colonialismo occidentale sono decollati dalle nostre basi per portare morte e distruzione, scegliendo senza equivoci di stare dalla parte giusta, contro la guerra e dalla parte dell’autodeterminazione dei popoli, guardando con grande speranza alle rivolte che hanno attraversato il mondo arabo, il Maghreb, il Medio Oriente, la Spagna e scorgendo in esse il seme dell’insorgenza di una generazione pronta a riprendere in mano il proprio destino.
Sempre la stessa generazione che ha dato vita ai comitati per l’acqua pubblica, a quelli contro il nucleare, portandoli nelle università, nei luoghi di lavoro, con la consapevolezza che le questioni ambientali, della sostenibilità del nostro pianeta, della finitezza delle risorse, sono determinanti nella costruzione dell’altro mondo possibile.
Su questo solco mettiamo insieme le nostre energie, per un lavoro comune che serva a ritessere le connessioni tra gli esseri umani, tra i saperi e la coscienza critica, tra l’indignazione privata e la lotta collettiva, tra il presente e il futuro.
Dopo anni di arretramento e sconfitte vogliamo tornare a costruire il nostro tempo, per l’oggi e per il domani, siamo stanchi di dover ripiegare e difenderci, è ora di attaccare, di prenderci ciò che ci spetta!
Vogliamo costruire un luogo, fisico e ideale, che aggreghi attorno all’iniziativa e alla proposta politica, alla promozione culturale, al dinamismo delle idee. Un luogo che crei l’identità, l’immaginario e la pratica di chi, nel presente e per il futuro, lotta contro lo sfruttamento e per la piena libertà delle donne e degli uomini. Per superare le frammentazioni tra i soggetti che si battono per la trasformazione e il cambiamento, superando l’odioso conflitto generazionale nel quale ci vogliono rinchiudere, per superare così la dicotomia tra chi ha diritti e chi non li ha, tra chi ha un passato da ricordare e chi non ha un futuro da programmare.
Nasciamo da queste esperienze, con un’idea complessiva di società da costruire attraverso percorsi partecipati e aperti. Il nostro programma ha vissuto e vive nelle lotte reali. Per abrogare la precarietà, mettendo al centro i contratti a tempo indeterminato e il salario minimo. Per aumentare le risorse destinate all’istruzione, tagliando le spese militari e le missioni di guerra. Per costruire un Paese fondato sulla ricerca e sullo sviluppo, abbattendo il lavoro nero. Per un sistema economico, sociale e culturale epurato da qualsiasi forma di criminalità organizzata. Per una società priva di ingerenze vaticane e religiose.
Per tutto questo noi oggi, dopo due anni durante i quali abbiamo fatto crescere il progetto unitario nei territori prima ancora che al centro, siamo finalmente uniti: diamo vita ad Alternativa Ribelle (Ribalta), a partire dall’impegno dei Giovani comunisti e della Fgci, in forma di rete nazionale di nodi territoriali, fondata sui principi della democrazia sostanziale, in cui organizzare la nostra pluralità ed essere finalmente più uniti e quindi più forti.